Peer to Peer di nuovo sotto accusa, sarà una replica di Napster?

Mentre un giudice olandese impone a Kazaa di chiudere, le major americane denunciano Fast Track

 

 

 

 

[03/12/01] Si riaccendono le polemiche intorno ai sistemi di file-sharing e, nuovamente, la guerra tra major della discografia e del cinema si combatte a colpi di carte bollate. 

Il giudice olandese Orobico De Castro ha emesso un'ordinanza che impone a Kazaa, l'azienda produttrice del programma di file-sharing Kazaa Media Desktop, di cancellare dalla Rete il proprio software entro 14 giorni. A detta del giudice, Kazaa viola le leggi olandesi sul copyright poiché non dispone di mezzi efficaci per impedire ai suoi utenti di condividere materiale protetto da copyright

Il sistema di file sharing Fast Track, utilizzato da Morpheus, Kazaa, e Gorkster, è diventato il reale erede di Napster e ha conosciuto un successo strepitoso, al punto che ha raggiunto di recente il picco massimo di un milione di utenti simultanei, segnando un nuovo record di utenti per quanto riguarda i sistemi peer-to-peer. Qualora i responsabili di Kazaa continuassero a rendere disponibile il proprio software, sarebbero soggetti ad una multa piuttosto salata: fino a 40.000 dollari per ogni giorno di utilizzo

Christiaan Alberdingk Thijm, uno dei responsabili di Kazaa, ha ammesso la difficoltà in cui si trova la software house olandese, per cui è impossibile fermare la distribuzione del proprio software. "Per noi è impossibile far sparire dalla Rete il nostro software" – ha dichiarato – "E' già disponibile da tempo e nel momento in cui cancellassimo il nostro sito, nascerebbero centinaia di mirror". 

Se in Olanda una singola applicazione di file-sharing è minacciata dalla legge, negli Stati Uniti da qualche giorno è il sistema centralizzato di file-sharing Fast Track ad essere sotto accusa. Fast Track Inc. e le aziende responsabili di Morpheus, Kazaa e Grokster, infatti, sono state citate di fronte ad una corte federale dalle principali label discografiche e cinematografiche per violazione della legge americana sul copyright. 

Questa denuncia sembra molto più pericolosa per il popolo del peer-to-peer di quanto non lo sia l'ordinanza che cerca di chiudere Kazaa. Attaccare i singoli programmi di file-sharing, infatti, serve ben poco, visto che si tratta di semplici client che, in caso di chiusura, potrebbero essere facilmente sostituibili da altri software simili. 

Per le case discografiche e per le major di Hollywood, invece, il nemico da colpire è proprio il sistema centrale che permette la condivisione peer-to-peer senza utilizzare server centrali per lo scambio tra utenti, e la recente denuncia collettiva rischia di diventare una seria minaccia per il sistema più diffuso di file-sharing.